Ho letto con un po’ di tristezza l’articolo critico di
Vittorio Messori sul*Corriere della Sera* esatamente nel giorno meno
adattato: la felice notte di Natale, festa di gioia e di luce. Lui haintentato danneggiare questa gioia al buono pastore di Roma e del mondo, Papa Francesco. Ma in vano perchè non sa il senso di
misericordia e di espiritualità di questo Papa, virtù che securamente
non dimonstra Messori. Sotto parole di pietà e di comprensione porta
un veleno. E lo fa in nome di tanti altri che si nascondono in dietro
di lui e no hanno il coraggio di apparire in pubblico.
Voglio propore un’altra lettura del Papa Francesco, come
contrappunto a quella di Messori, un convertito che, a mio parere,
ancora deve terminare la sua conversione, con l’inclusione dello Spirito Santo, per non dire più le cose che ha scrito.
Messori dimonstra tre insuficienze: due di natura teologica e altra d’interpretazione della Chiesa del Terzo Mondo.
Lui si ha scandalizzato per la “imprevisibilità” di
questo pastore “perchè “continua turbando la tranqulità del cattolico
medio”. Bisogna chiedere de la qualità della fede di questo “cattolico medio”, che ha dificoltà di accettare un pastore che ha il “odore delle pecore” e che annuncia “la gioia del vangelo”. Sono, generalmente,
cattolici culturali abbituati alla figura faraonica di un Papa con
tutti i simboli del potere dei imperatori pagani romani. Adesso appare
un Papa “francescano” che ama i poveri, que no “veste Prada”, che fa
la critica dura al sistema che produce miseria nella gran parte del
mondo, che apre la Chiesa non solo ai cattolici ma a tutti quelli che
portano il nome di “uomini e donne”, senza giudicarli ma accogliendoli
nello spirito della “rivoluzione della tenerezza” come a chiesto ai
vescovi di America Latina reuniti l’anno scorso in Rio.
C’è un grosso vuoto nell pensiero di Messori. Questi sono
le due insuficienze teologiche: la quasi assenza dello Spirito Santo.
Direi di più, incorre nel errore teologico del *cristomonismo*, cioè,
solo Cristo conta nella Chiesa.Non c’è propiramente un posto allo Spirito Santo,cosa che il Gesù
dei Vangeli esatamente non vuole. Perchè dico questo? Perchè quello che
lui deplora è la “imprevisibilità” della azione pastorale di questo
Papa. O bene, questa è la caratteristica dello Spirito, la sua
imprevedibilità, come lo dice San Giovanni: “Il Spirito soffia dove
vuole, ascolti la sua voce, pero no sai di donde viene ni verso dove
va”(3,8). La sua natura è la imprevisa irruzione con i suoi doni e
carismi. Francesco di Roma nella sequella di Francesco d’Assisi si
lascia condurre per lo Spirito.
Messori è ostaggio di una visione lineare, propria del suo “amato Joseph Ratzinger” e di altri Papi anteriori. Purtroppo, fu
questa visione lineare che ha fatto della Chiesa una cittadella, incapace di comprendere la complessità del mondo moderno, isolata in
mezzo delle altre Chiese e dei camini spirituali, senza dialogare e imparare degli altri, anche illuminati per il Spirito. Significa blasfemare contro lo Spirito Santo pensare che gli altri hanno pensato
solo errori. Per questo è summamente importante una Chiesa aperta come
la vuole Francesco di Roma. Bisogna essere aperta alle irruzzioni dello Spirito chiamato da alcuni teologhi “la fantasia di Dio”, a raggione della sua creatività e novità, nelle società, nel mondo,
nella storia dei popoli, nei individui, nelle Chiese e a fortiori nella
Chiesa Cattolica.
Senza lo Spirito Santo la Chiesa diventa un’instituzione pesante, noiosa, senza creatività e, in un certo punto, non ha niente da dire al mondo che no siano sempre dottrine sopra dottrine, senza
suscitare speranza y gioia di vivere.
È un dono dello Spirito che questo Papa venga dal di fuori
della vecchia cristiantà europea. Non appare come un teologo sottile,
ma come un Pastore che realiza quello che Gesù a chiesto a Pedro:
“conferma i fratelli nella fede”(Lc 22,31). Porta con se l’esperienza
delle chiese del Terzo Mondo, specificamente, di America Latina.
Questa è una altra insuficienza di Messori: no
dimensionare il fatto che oggi per oggi il cristianesimo è una
religione del Terzo Mondo come lo ha accentuato tante volte il
teologo tedesco Johan Baptist Metz. In Europa vivono solo 25% dei
cattolici; il 72,56% nel Terzo Mondo (in AmericaLatina 48,75%).
Perchè on venire di questa maggioranza uno che lo Spirito lo ha fatto
vescovo di Roma e Papa universale? Perchè non accetare le novità chesi derivano di queste chiese, che già non sono “chiese-specchio” delle vecchie Chiese europee sino “chiese-sorgenti” con i loro martiri,
confesori e teologi?
Forse nel futuro, la sede del primato non sia più Roma e
la Curia, con tutte le sue contradizioni, denunciatte per il Papa
Francesco nella reunione dei Cardinali e dei prelati della Curia con
parole solo sentite nella bocca di Lutero e con meno forza nel mio
libro condenato per il Card. J. Ratzinger “Chiesa: carisma e
potere”(1984) ma in mezzo dove vive la maggioranza dei cattolici in
America, Africa o Asia. Sarebbe un segno propria della vera
cattolicità della Chiesa dentro del processo di planetarizzazione del
fenomeno umano.
Speravo più inteligenza della fede e appertura di Vittorio Messori
con i suoi meriti di cattolico, fedele a un tipo di Chiesa e
rinosciuto scrittore. Questo Papa Francesco ha portato speranza e
gioia a tanti cattolici e ad altri cristiani. Non perdiamo questo dono
dello Spirito in funzione di raggionamenti piutosto negativi su di lui.
Leonardo Boff, 1938, Brasile, teologo dellaliberazione e scrittore con
parechie opere tradotte in italiano.
Site: www.leonardoboff.com – Blog:
leonardoboff.wordpress.com
Enviado por Samsung Mobile
Prezado senhor Leonardo Boff,
Vivendo na França e mesmo nao apreciando o estilo “Charlie”, eu apoio a iniciativa “Je suis Charlie”
Tentei botar um comentario, mas ele foi recusado. Imagino que é porque ja tem muitos e o assunto acaba ficando polemico.
Entao, gostaria que o senhor me desse a oportunidade de dizer o porque. Pode ser por mensagem privada.
Basta me enviar o seu endereço email. O meu, o senhor conhece.
Obrigado pela atençao.